Toti Scialoja – Valutazioni e Vendita Opere

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    Forniamo valutazioni dell'artista

    Forniamo valutazioni di quadri e opere d'arte realizzate dall'artista. La valutazione avviene cercando di contestualizzare al meglio l'opera e di capirne l'autenticità. Per una corretta interpretazione dei dati abbiamo bisogno di foto di buona qualità fronte e retro dell'opera. Inoltre chiediamo di sapere se ci sta documentazione (fatture d'acquisto, autentiche su fotografia) e sapere la storia legata all'opera d'arte (dove e quando è stata acquistata).

    Quotazioni di vendita e valore delle opere

    Opere su carta hanno quotazioni medie tra i 400 e i 2.000 euro. Opere su tela di Toti Scialoja possono avere valori che, di media, variano dai 3.000 euro fino ai 15.000. Particolarmente apprezzate sul mercato sono le opere astratte realizzate dal 1955 al 1960. Non da meno la produzione figurativa degli anni Quaranta riconducibile alla Scuola Romana.

    Informazioni sull'artista Toti Scialoja

    Dopo aver interrotto gli studi di legge, a partire dal 1937 inizia a dedicarsi all'arte pittorica. Nel 1939, uno dei suoi disegni attira l'attenzione della giuria della Quadriennale di Roma, e nel 1940 tiene la sua prima mostra personale a Genova. In seguito, si avvicina anche al mondo del teatro; nel 1943, la sua messa in scena de L'opera dello straccione di John Gay viene vietata dalle autorità fasciste. Durante la guerra e prima di unirsi alla Resistenza, espone a Roma insieme a Giulio Turcato e Emilio Vedova. Nel 1945, sposa Titina Maselli, ma alla fine della sua vita si unisce in matrimonio a Gabriella Drudi. Gli anni '50 segnano una svolta definitiva nella sua arte, simile a quanto accaduto a Emilio Scanavino. Abbandonati gli stili espressionisti e cubisti delle origini, abbraccia completamente l'astrattismo informale. Nel 1950, 1952 e 1954 partecipa alla Biennale di Venezia, consolidando la sua fama internazionale. Tra il 1955 e il 1965 viaggia tra America e Parigi, esponendo con successo alla Galleria Viviano a Manhattan e stringendo amicizia con noti esponenti dell'espressionismo astratto come Mark Rothko, Willem de Kooning e Robert Motherwell. Negli anni '60, inizia la sua attività poetica, evidenziata nel 1964 con la partecipazione alla Biennale di Venezia e una personale nel 1966 alla Galleria Marlborough. A partire dal 1961, intraprende la scrittura di lettere illustrate al nipote James, segnando l'inizio della sua vena poetica che lo porterà a pubblicare tre libri di poesia nonsense, da lui stesso illustrati. Gli anni '70 vedono una pausa nell'attività pittorica di Scialoja, ma un aumento della sua produzione poetica con la pubblicazione di "La Stanza la Stizza l'astuzia," una raccolta di poesie rivolta a un pubblico adulto. Riprende l'attività pittorica con rinnovato vigore dal 1982 fino alla sua morte, ispirato, pare, dalla visione dei dipinti di Goya al Prado. Nel 1983, realizza un notevole dipinto intitolato "San Isidro da Goya." Negli anni '80 e '90, Scialoja fa un trionfante ritorno alla Biennale nel 1984 con una sala personale. Questo periodo rappresenta la fase più felice della sua produzione artistica. Nel 1991, gli viene dedicata un'importante retrospettiva alla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma, e una mostra dei suoi disegni per bambini, precedentemente esposta a Bologna, trova spazio nelle sale del Palazzo delle Esposizioni.